lunedì 12 ottobre 2009

...come promesso !!

... come promesso agli amici artisti della centralissima S. Babila a Milano !
Diciamo che non e' proprio quello che avevo chiesto ai ragazzi laggiu', ma le iniziative personali in fondo piacciono di piu'.

Incisione fatta dal rastaman Moses

La stessa appesa nella capanna che copre pozzo e lavatoio


Passiamo all'asilo,
dunque pare che stia riscuotendo successo. Nel piccolo villaggio di Matuwi, all'improvviso son comparsi 50 bambini sotto i 6 anni, ed ora tutti diligentemente frequentano queste capanne che abbiamo costruito poche settimane fa, con la presunzione di chiamarle Asilo, o school for kids o Nursery o come volete.
In questi giorni sara' ufficialmente registrato: ho lasciato carta bianca per decidere il nome, per il quale come minimo si riuniranno tutti al villaggio, discuteranno per 1gg intero, mangeranno e balleranno, scegliendo alla fine un qualce nome biblico ! Scommettiamo ?
Ci siamo preoccupati di acquistare materiale come lavagne, gessi, matite quaderni.
Dopo la stagione delle piogge vedremo di consolidare le strutture creando spazi separati e dedicati.
Personalmente mi piacerebbe riuscire ad associare un campetto giochi e per praticare piccoli sport di gruppo... stiamo a vedere.

Un momento di una lezione, maestri ben vestiti
e i bimbi di una classe seduti a terra !


Si studia gia inglese....esagerati !


L'ora del pranzo collettivo

Vi comunichero' il nome dell'asilo !
grazie
gc

lunedì 31 agosto 2009

Un asilo per il villaggio di Matuwi

Non siamo fermi !

Oramai ci siamo affezionati a questo piccolo villaggio, e abbiamo deciso di costruirvi una piccola scuola per bambini al di sotto dei 6 anni, quello che da noi viene indicato come asilo.

Poche le condizioni, assolutamente una costruzione in stile africano, nessun mattone, nessun tetto in lamiera, solo materiali locali: paglia e legno.

Eccco la bozza di progetto tracciato su una lavagna, fotografato ed inviato via mail


Pochi gg dopo, l'inizio dei lavori:



Ora i bimbi sono a scuola, diciamo che stanno sotto il baobab in attesa che le capanne siano ultimate, ma l'organizzazione è gia funzionante: maestre, classi, mensa, tutto gia attivo dal 24 agosto.

A breve forniremo foto di gruppo ed elenco bambini !





lunedì 13 luglio 2009

Zikomo ITALY


Un gesto tanto semplice...
La costruzione del tetto

La pulizia della base


Un tramonto con la sagoma del nostro pozzo

venerdì 29 maggio 2009

Lavori in stato avanzato....

Work in progress !

Forse potrei evitare questo aggiornamento, ma mi piace l'idea di portare alla vostra attenzione l'avanzamento dei lavori esattamente come mi viene descritto dai miei contatti locali, e quindi pressoche' in tempo reale.
Posso testimoniare fra l'altro che la capacita' di scrivere mail allegare foto e file di testo,
dopo solo due esperienze totalmente in autogestione dei miei contatti malawiani, si sta raffinando.
Non mi sorprenderei se tra non molto mi manderanno addirittura una pagina html formattata.
Io qualche seme di tecnicismo informatico l'ho lasciato, e qualcosa sta crescendo !

Solo una sequenza di foto per dettagliare il lavoro:


Il mucchio di mattoni che servira' alla costruzione
della parte esterna del pozzo


Dopo una perforazione di circa 40mt, cio che rimane e' questo tubo...
emozionante vero !


Questa e' la parte esposta, sulla six la pompa, a dex. il lavatoio

E questa e' la pompa che manda acqua.... a oltre 200 persone !!!
E non la spreca, ve lo assicuro, perche pompare a mano non invoglia al superfluo !!!
(capito il suggerimento ?)


Lavatoio a due posti: si mettono dei pezzi di foglie di banana sul buco di scarico,
si riempie di acqua e si lavano i panni. poi si toglie la foglia e si lascia correre l'acqua,
che viene raccolta nell'invaso sottostante.
La stessa viene drenata dal basamento di cemento verso il terreno adiacente,
coltivato a banane. Hi hi. Loro usano un sapone naturale,
quindi nessun inquinante va in terreno!


Il prox aggiornamento forse vedra' i lavori ultimati.

un saluto a tutti.
gc

venerdì 22 maggio 2009

Dopo il pozzo, un servizio Home Care

La vostra generosità è andata ben oltre le mie aspettative, ed allora ecco che sta prendendo il via anche il secondo progetto, quello che avevo ipotizzato un paio di mesi fa sul blog: la costituzione di una clinica mobile (Home Care) per raggiungere i villaggi più isolati e distanti dall’ospedale principale di Mangochi o dalla clinica di Koche.
Stiamo studiando un protocollo di intesa con Padre Bruno, missionario Monfortano, le suore che gestiscono l’ospedale ed il personale locale.
L'ostacolo più grande come al solito è quello di evitare di sconvolgere una cultura così diversa con nostri interventi certamente giustificati alla luce delle condizioni, ma di far piuttosto insorgere attraverso un dialogo costruittivo una serie di esigenze da parte degli attuali incaricati e assistenti medici locali, e su queste costrire dei progetti.
Ci siamo pertanto "sintonizzati" su un servizio di Home Care settimanale, da portare presso due distretti remoti, il villaggio di Njereza (poco distante al sito dove è stato scavato il nostro pozzo), e il vllaggio di S.Louis sulle colline vicino a Monkey Bay.
Attualmente entrambi i distretti non hanno alcuna assistenza sanitaria, per qualsiasi tipologia di servizio medico, consulto, analisi gravidanze, e pediatria; si vedono così costretti a percorrere decine di km in condizioni di salute spesso precarie, talvolta distribuiti su due giorni di viaggio.

Il progetto si basa semplicemente sul noleggio di un'auto, e predisposizione di un protocollo per gli interventi sui presidi stabiliti.
L’ ”auto medica” avrà la funzione di:
  • Trasportare il personale medico ai villaggi dove verrà comunque chiesta una collaborazione nell'allestimento di una sala visite provvisoria all’interno di un’aula di scuola, dotandola di lettino, tavolo e sedie. L’auto medica trasporterà farmaci e strumenti per i test generici e specifici per diagnosticare alcune importanti malattie in queste zone quasi endemiche (malaria colera, tifo ecc.). La giornata sarà dunque dedicata alle visite ed alla eventuale distribuzione/vendita dei farmaci (in Malawi tutti i farmaci sono a pagamento). Fondamentale dovrà essere inoltre l'assistenza pediatrica e pre parto.
  • La seconda funzione sarà quella di trasportare le persone in forte esigenza, direttamente all'ospedale centrale di Mangochi..

Le spese principali da sostenere per questo progetto sono:
  • L’affitto dell’auto e le spese per la benzina
  • La retribuzione del personale medico
  • La retribuzione per l’addetto all’allestimento/pulizia della sala nel villaggio
  • L’acquisto di alcuni materiali: Lettini, sedie, carte, prodotti per l’igiene.

Tutto il progetto sara completamente condotto da personale locale, mentre a noi spetterà solo il delicato compito di erogare progressivamente i finanaziamenti sulla base di scritture contabili a loro volta totalmente a carico del personale locale.
L'obiettivo ambizioso sarebbe quello di entrare in piena visibilità al governo locale entro un anno dall'inizio dell'esercizio, dimostrando la necessita unita alla grande efficacia di un presidio sanitario cosi strutturato.

L'idea è ancora in fase embrionale, ma pare essere decisamente sentita soprattutto dagli abitanti dei villaggi remoti, dai quali venne a suo tempo la segnalazione da me raccolta durante le mie visite.

un saluto.
giancarlo

domenica 17 maggio 2009

Lavori in corso...finalmente !

E' passato un po di tempo, e la distanza ha prodotto un po di ansia
ma finalmente, con i dovuti e necessari tempi africani, la trivellazione
ha avuto luogo. O meglio i lavori sono iniziati.
Sabato mattina ho ricevo un sms che mi avvisava della presenza sul luogo
delle attrzzature per l'inizio dei lavori.
In poche righe mi viene descritta la onnipresente festa di benvenuto
del villaggio sottolineata con i soliti canti sempre a sfondo religioso, e danze.
Mi è dispiaciuto non esserci ma le circostanze non me lo hanno permesso.

In perfetto stile africano, il fido Obrey, responsabilizzato da me nel
controllo dei risulati del lavoro, riesce addirittura a trovare
un apparecchio fotografico; da come me lo ha descritto pare una specie
di gadget lasciato da un qualche turista bianco. Quindi non una vera
macchina fotografica digitale, ma un sottoprodotto da lui descritto
come mp3 che fa le foto! Tale oggetto, prestato dall'amico dell'amico di
un amico, mi consente ora di pubblicare queste poche ma significative foto.




Foto 1: esattamente nel punto in cui alcuni mesi fa avevo tracciato un cerchio per terra con la scarpa, gli abitanti preparano il suolo
















Foto 2: Macchina per la perforazione; qualcuno sapra esattamente il nome tecnico: io la chiamo semplicemente drilling machine














Foto 3 e 4: dislocazione e messa in opera della trivella




Nella prossima settimana i lavori procederanno per la posa dei tubi-filtri e materiale di supporto; in breve
anche il dispositivo di ponpaggio superficiale sara disponibile agli abitanti del villaggio.

Ancora poco !
grazie a tutti !
giancarlo

P.s Una cosa simpatica sarebbe ricostruire la giornata del fido Obrey, partita con la ricerca dell'mp3 fotografico, quindi spostamento al villaggio, reportage fotografico, rientro, e...... ricerca di un luogo dove poter inviare via internet le foto.
Non meno di 60 km senza bici nè auto, con passaggi sul sellino posteriore di biciclette altrui, camminate in savana !
Una dote da sottolineare ai malawiani è la tenacia nel momento in cui credono in un obiettivo ! Fantastico

venerdì 10 aprile 2009

venerdì 27 marzo 2009

un grande ringraziamento ... a tutti

E’ passato un po di tempo e i passi avanti sono molti.
Dopo esser stato di nuova a Balaka presso i Monfortani e le Canossiane, dopo esser passato per Nsanama e Namwuera eccomi ritornato a Maldeco dove tutto e’ piu’ diretto e senza protezione emozionale.
Una bella notizia per tutti: 

IL POZZO E' STATO COMPLETAMENTE FINANZIATO.

Alcuni ringraziamenti d’obbligo anche se temo proprio che da questa lista saranno esclusi alcuni supporter che non hanno comunicato il loro gesto: quindi per primo a loro.

Un particolare ringraziamento va a Lecco che ha aperto le danze con uno slancio incoraggiante: a tal proposito le mie congratulazioni al nuovo primario.
Sempre presenti gli amici di Romano, guidati dal Kive.

Che dire del supporto RR e di quella parte della mia famiglia rimasta a casa solo fisicamente, ma costantemente in contatto e quindi virtualmente con me: lavoro preziosisimo e…. in progres!
Beh…. Signori del Molinari, grazie per avermi concesso il lusso di fuggire dai server: con un eufemismo informatico oserei dire che siete stati i miei UPS ! Piace ?  Grazie davvero, ci vediamo tra non molto, e parleremo di Africa quella che ti annienta e di ricostruisce ogni volta…. Che ti toglie ma ti da sempre qualcosa in piu di quello che ha tolto.
Ei terrona del salento …. Non ti nascondere!  hai fatto un lavoro spettacolare… e pensare che quando eri mia studentessa eri cosi “corrosiva” nelle domande ! Grazie di cuore, se torno in salento ci incontriamo.  Per tutti gli altri dovete sapere che la salentina e’ colei che ha gestito il blog.
Un ringraziamento per all’azienda B di Milano che ha chiesto
l’anonimato: spero di potervi incontrare di persona non appena torno Da Siena poi la carissima ibrida Italo-Californiana-africana-sudamericana-australian-vietnamita-cinese……
troppi posti da elencare…. Beh ci siamo capiti e’ la viaggiatrice con la V maiuscola quella di siena che tra poco partira per la sua Venezia-Istambul a piedi.
Da San Donato Milanese una piccola collega universitaria non manca mai !!! MAI !
Signor avvocato di Brescia: lo sapevo che le spintarelle date alla tua bici (e non solo) in Nepal sarebbero state un gg ripagate ! Suppongo che ci sia anche la dottoressa con gli occhi azzurri.. Ci vediamo presto.
Il mio comune so che ha disposto per un contributo, e conoscendo le difficoltà con cui i bilanci di questi enti si muovono, non posso che sottolineare ed apprezzare. Mi piace pensare che sia una forma di gemellaggio solidale tra Fontanella e Njereza-Bakhita, nel cuore dell’africa nera.

Grazie anche alla scuola materna.
Dalla centralissima zona di Milano, degli artisti dell’acconciatura si sono affezionati all’idea e lo hanno dimostrato con slancio !
Grazie….ci vediamo sul treno ?
E quando pensavo che tutto fosse finito…ecco il pregiatissimo E e la sua India comparire! Grazie.
Infine so di vari gruppi locali e molti amici coordinati dai miei famigliari: non sono al corrente al momento dei nomi nel dettaglio, ma ci vediamo presto a casa.
Scusate se dimentico, ma le comunicazioni son davvero difficili, al mio rientro saro’ informato di tutto e tutti.

La grande notizia e’ che ci sono delle rimanenze.  Nel precedente aggiornamento ho parlato di un progetto collaterale: una clinica mobile. In questi ultimi giorni concitatissimi, sto prendendo contatto con il DHO di Mangochi per studiare questa ipotesi, ma purtroppo dovro’ condurla da casa. Come al solito, l’idea e’ quella di avviare un percorso che sia in breve autosostenibile. Ci sono buone possibilita’ e l’idea e’ molto apprezzata.
Questa settimana ho visitato dei villaggi ad est dello Shire e le condizioni sanitarie sono drammatiche: ore di cammino per raggiungere il primo centro clinico attrezzato in maniera minimale, nessuna comunicazione.
Il progetto clinica mobile sara’ dettagliato al prossimo aggiornamento.

Questa settimana secondo accordi dovrebbero arrivare a trivellare il suolo e fare le ispezioni del caso per verificare la falda acquifera.
Ho tanto entusiasmo ma anche tanta paura che mi rimandino ancora di qualche gg, e io non possa esser presente allo scavo: i miei gg stanno finendo. Lascero’  il compito di seguire i lavori al Federico, il missionario che mi ha ospitato per questi mesi. Beh lui in questi 10 anni ne costruiti quasi uno all’anno di questi pozzi…. E non contiamo asili e scuole.

Altra energia, altra forza !!! peccato sia interista !

giancarlo

venerdì 20 marzo 2009

Aggiornamento 8 (7 marzo 09)

Innanziutto un ringraziamento a tutti coloro che stanno sostenendo l’idea di questo progetto e anche a coloro che comunque attraverso queste informazioni possono cercare di capire qualche cosa di questa terra e di un modo di vivere cosi forzatamente diverso.

Per coloro che hanno preso iniziative individuali (in particolare di raccolta fondi) di cui non sono a conoscenza, chiedo cortesemente di scrivermi via mail qui:
giancarlo.olivini@gmail.com indicandomi la cifra.

Come ho gia detto nella ONLUS convergono anche altri fondi per numerosi progetti simili, ed io devo tenere separata la mia contabilità dal resto.
Se qualcuno stesse raccogliendo ora o volesse dare qualche contributo, lascio questo cell. +393470853880 (vittorina), incaricata della raccolta.

(tramonto sul lago Malawi)

Il preventivo di spesa attuale e’ composto dalle seguenti voci:
• Analisi area e ricerca del sito idoneo alla perforazione; perforazione e posa tubi filtri e pompa; posa dispositivo di pompaggio a colonna……………760.000 k ( 3800euro ?); Prezzo perforazione singola in condizioni normali (se terreno pietroso e profondita superiore ai 50mt l’aumento viene calcolato in sede di sviluppo opera
• Mattoni/cemento per costruzione base di appoggio ………........... 25.000 k ( 125 euro)
• Mattoni/cemento per costruzione lavatoio ………………...........…. 25.000 k ( 125 euro)
• Trasporto materiale ………………………………..............................… 10.000 k ( 50 euro)
• Pali in legno tetto in paglia .…………….....................………………… 20.000 k ( 100 euro)
• Mano d’opera 3 operai locali 1 mese …….............………………...... 20.000 k ( 100 euro)
• Manutenz. condotta da una persona (1/2salario 12mesi) ......….. 36.000 k ( 180 euro)
----------------------------------------------------------------- totale 896.000 k ( 4480 euro)

Qualora arrivasse una cifra superiore, ho preso accordi ieri con l’ospedale locale gestito dalle suore Canossiane, di studiare l’ipotesi di un ambulatorio distaccato, presso l’area del villaggio del pozzo (comprendente un circondario di altri 2 villaggi per un totale superore alle 1000 persone utenti).
Sfruttando un locale della scuola primaria un giorno a settimana, e pensando un turno di 5 ore la settimana di un infermiere o assistente, che dovra’ recarsi presso il luogo.
Quindi la previsione andra’ fatta in relazione alle seguenti voci:
• Adeguamento del locale alle esigenze: dotazione di acqua all’interno (serbatoio autoclave con pompaggio a mano o simili); lettino armadio ecc ecc, da vedere.
• Stipendio e copertura spese del personale (piano previsto per 12 mesi)
• Trasporto; taxi o mezzo proprio (noleggiato dall’ospedale) per quel giorno. Attualmente l’ospedale possiede solo un mezzo per ogni scopo: rifornimento, ambulanza, spostamenti ecc.
• Materiale e medicinali particolari.

In ogni caso questa e’ solo una possibilita’ da valutare qualora si arrivi ad avere una disponibilità eccedente.


Alcune foto per mostrare i colori di questo posto:

(tempesta tropicale)
(Paesaggio tipico di questa zona: il baobab è l'albero dominante)
(altra tempesta tropicale)
(arcobaleno)
(un tramonto in savana)

il mio passato di alpinista arrampicatore ha avuto il suo effetto: ecco che con due bancali e un po di legnetti sapientemente avvitati ho costruito un pannello di arrampicata per l’asilo locale:
ed ecco uno dei primi bimbi in azione: glielo diciamo che sta facendo passi troppo lunghi ? Vabbe dai che si divertano !


lunedì 2 marzo 2009

Aggiornamento 7 (28 febbraio '09)


(il nostro villaggio)

Una giornata come tante altre, ma che richiede un piccolo antefatto.
Ieri ho trascorso tutta la giornata in ospedale a supporto di una delegazione italiana del Bambin Gesu di Roma, venuti qui in questa zona per raccogliere documentazione sulle condizioni sanitarie.
Mi astengo dal pubblicare foto della sala parto e altre stanze, perche vorrei ricevere il documento ufficiale della delegazione e vedere se è compatibile con il mio spazio Blog.
Per la prima volta ho visto una maternità dopo solo poche ore e come si taglia il cordone ombelicale e roba simile… che spasso !!! Aggiungiamo poi che l' assistente malawiana che ci conduceva per le aree era una splendida creatura locale in un immacolato abito bianco, per dire che il tutto si e' svolto in una atmosfera molto serena.
Una successiva simpatica conversazione a 4 occhi (un paio azzurri e un paio neri) con l'infermiera assistente per un paio di ore, davanti alle tende dei pazienti con il colera (che posto romantico vero ?!!!) e chiudo la giornata lavorativa.

Stamattina prima di muovermi verso il villaggio di Njereza passo a fare un saluto alla infermiera: la trovo china su un fagotto: bene bene sta pulendo un bimbo morto da pochi minuti di colera, ma non perde il sorriso e mi sfida a scacchi per la serata!
Il bimbo è piccolo, meno di un anno, forse un 4 kg di carne sfinita dalla diarrea.
Come inizio di giornata non c’e’ male vero? la vista della morte di un bambino e il freddo della sua pelle ti si stampano addosso e per rimuoverli serve un bello sforzo…ma forse non bisogna rimuoverli, ma tenerli stretti come momenti essenziali di passaggio per trovare motivazioni e valori al di la di tutto.





Bimbo che passeggia tra le pannocchie di grano appena raccolto (finisce la fame per 10 mesi, siamo salvi)








E allora via verso Njereza! Savana e solito slalom tra le biciclette cariche di legna e siamo al villaggio. Qui i villaggi cambiano nome a seconda di chi ti parla: ma fa molto africano questo.
Io e Obrey incontriamo il capo villaggio e iniziamo la conversazione, raccogliendo le informazioni del caso per dare corpo al progetto pozzo, completandolo con una relazione; dobbiamo esser molto prudenti, la raccolta informazioni non deve trasparire nessuna intenzione altrimenti pioverebbero richieste come l'acqua di un temporale tropicale.
- 25 famiglie e 8-10 persone a famiglia.
- Scuola a 5 km verso la collina.
- Acqua approvvigionata al fiumiciattolo a circa 400mt, condiviso con animali e utilizzato poco piu a monte da un altro insediamento per lavaggio dei panni
- nessun asilo
- economia basata solo su vendita di legna al villaggio di Koche a circa 20km
- primo ospedale a 20km (a Koche appunto)
- nessun sistema di trasporto: tutto a piedi
- malaria a go go e un po di diarrea per i piu deboli
(Piazza del Villaggio)
Manca una piccola premessa. Questo villaggio e' stato voluto dal governo a seguito di una campagna di ridistribuzione e insediamento delle nuove aree agricole; originariamente il villaggio si trovava nell area del Mulanje ma era sovrappopolato. Il governo decide per lo spostamento e stanzia ben 9000K (quasi 50 euro) per famiglia per ricostruirsi la vita (per alcuni ci son stati anche aiuti per la costruzione della casa ma non per tutti).... Ma li da solo per un paio di anni.
Le situazioni cosi son molte, ma come qualsiasi persona ci si affeziona ad alcune per una serie di cause concomitanti.... ed eccomi qui.
Documento con le mie foto i dettagli sul luogo dove metteremo il pozzo:



sotto questo baobab andremo a scavare il buco per la pompa















sentiero verso la fonte di acqua



















ecco il punto dove avviene l'approvvigionamento dell'acqua attualmente











stessa cosa ma da altro punto di vista










ecco il pozzo costruito dal governo un anno fa: solo un buco a cielo aperto dove si raccoglie da acqua stagnante circa un bicchiere per volta....( io sentivo una strana puzza salire, penso ci fosse caduto qualche animale....)

eccomi tra la folla acccorsa dopo che abbiamo svelato il nostro progetto














alcuni bambini... fa sempre effetto... a parte che dovrebbero essere a scuola, ma spesso la mancanza della divisa non glielo consente.
bimbo curioso per la presenza del bianco (se ne vedon pochi qui....)



si lavano le stoviglie....






e dopo la visita alla scuola su in collina non mi resta che fare lo scuola-bus per una dozzina di creature che vogliono tornare a casa comodamente
Ora avete visto dove finiranno i nostri contributi.

E presto avro' i preventivi in mano.

ciao
gc