venerdì 22 maggio 2009

Dopo il pozzo, un servizio Home Care

La vostra generosità è andata ben oltre le mie aspettative, ed allora ecco che sta prendendo il via anche il secondo progetto, quello che avevo ipotizzato un paio di mesi fa sul blog: la costituzione di una clinica mobile (Home Care) per raggiungere i villaggi più isolati e distanti dall’ospedale principale di Mangochi o dalla clinica di Koche.
Stiamo studiando un protocollo di intesa con Padre Bruno, missionario Monfortano, le suore che gestiscono l’ospedale ed il personale locale.
L'ostacolo più grande come al solito è quello di evitare di sconvolgere una cultura così diversa con nostri interventi certamente giustificati alla luce delle condizioni, ma di far piuttosto insorgere attraverso un dialogo costruittivo una serie di esigenze da parte degli attuali incaricati e assistenti medici locali, e su queste costrire dei progetti.
Ci siamo pertanto "sintonizzati" su un servizio di Home Care settimanale, da portare presso due distretti remoti, il villaggio di Njereza (poco distante al sito dove è stato scavato il nostro pozzo), e il vllaggio di S.Louis sulle colline vicino a Monkey Bay.
Attualmente entrambi i distretti non hanno alcuna assistenza sanitaria, per qualsiasi tipologia di servizio medico, consulto, analisi gravidanze, e pediatria; si vedono così costretti a percorrere decine di km in condizioni di salute spesso precarie, talvolta distribuiti su due giorni di viaggio.

Il progetto si basa semplicemente sul noleggio di un'auto, e predisposizione di un protocollo per gli interventi sui presidi stabiliti.
L’ ”auto medica” avrà la funzione di:
  • Trasportare il personale medico ai villaggi dove verrà comunque chiesta una collaborazione nell'allestimento di una sala visite provvisoria all’interno di un’aula di scuola, dotandola di lettino, tavolo e sedie. L’auto medica trasporterà farmaci e strumenti per i test generici e specifici per diagnosticare alcune importanti malattie in queste zone quasi endemiche (malaria colera, tifo ecc.). La giornata sarà dunque dedicata alle visite ed alla eventuale distribuzione/vendita dei farmaci (in Malawi tutti i farmaci sono a pagamento). Fondamentale dovrà essere inoltre l'assistenza pediatrica e pre parto.
  • La seconda funzione sarà quella di trasportare le persone in forte esigenza, direttamente all'ospedale centrale di Mangochi..

Le spese principali da sostenere per questo progetto sono:
  • L’affitto dell’auto e le spese per la benzina
  • La retribuzione del personale medico
  • La retribuzione per l’addetto all’allestimento/pulizia della sala nel villaggio
  • L’acquisto di alcuni materiali: Lettini, sedie, carte, prodotti per l’igiene.

Tutto il progetto sara completamente condotto da personale locale, mentre a noi spetterà solo il delicato compito di erogare progressivamente i finanaziamenti sulla base di scritture contabili a loro volta totalmente a carico del personale locale.
L'obiettivo ambizioso sarebbe quello di entrare in piena visibilità al governo locale entro un anno dall'inizio dell'esercizio, dimostrando la necessita unita alla grande efficacia di un presidio sanitario cosi strutturato.

L'idea è ancora in fase embrionale, ma pare essere decisamente sentita soprattutto dagli abitanti dei villaggi remoti, dai quali venne a suo tempo la segnalazione da me raccolta durante le mie visite.

un saluto.
giancarlo

domenica 17 maggio 2009

Lavori in corso...finalmente !

E' passato un po di tempo, e la distanza ha prodotto un po di ansia
ma finalmente, con i dovuti e necessari tempi africani, la trivellazione
ha avuto luogo. O meglio i lavori sono iniziati.
Sabato mattina ho ricevo un sms che mi avvisava della presenza sul luogo
delle attrzzature per l'inizio dei lavori.
In poche righe mi viene descritta la onnipresente festa di benvenuto
del villaggio sottolineata con i soliti canti sempre a sfondo religioso, e danze.
Mi è dispiaciuto non esserci ma le circostanze non me lo hanno permesso.

In perfetto stile africano, il fido Obrey, responsabilizzato da me nel
controllo dei risulati del lavoro, riesce addirittura a trovare
un apparecchio fotografico; da come me lo ha descritto pare una specie
di gadget lasciato da un qualche turista bianco. Quindi non una vera
macchina fotografica digitale, ma un sottoprodotto da lui descritto
come mp3 che fa le foto! Tale oggetto, prestato dall'amico dell'amico di
un amico, mi consente ora di pubblicare queste poche ma significative foto.




Foto 1: esattamente nel punto in cui alcuni mesi fa avevo tracciato un cerchio per terra con la scarpa, gli abitanti preparano il suolo
















Foto 2: Macchina per la perforazione; qualcuno sapra esattamente il nome tecnico: io la chiamo semplicemente drilling machine














Foto 3 e 4: dislocazione e messa in opera della trivella




Nella prossima settimana i lavori procederanno per la posa dei tubi-filtri e materiale di supporto; in breve
anche il dispositivo di ponpaggio superficiale sara disponibile agli abitanti del villaggio.

Ancora poco !
grazie a tutti !
giancarlo

P.s Una cosa simpatica sarebbe ricostruire la giornata del fido Obrey, partita con la ricerca dell'mp3 fotografico, quindi spostamento al villaggio, reportage fotografico, rientro, e...... ricerca di un luogo dove poter inviare via internet le foto.
Non meno di 60 km senza bici nè auto, con passaggi sul sellino posteriore di biciclette altrui, camminate in savana !
Una dote da sottolineare ai malawiani è la tenacia nel momento in cui credono in un obiettivo ! Fantastico